Classificazione della carta e direzione delle fibre

CREATIVITA’ DELLA RESISTENZA #6

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Per lavorare al meglio la carta…

…è importante saper riconoscere la direzione delle fibre (o vena della carta) e sfruttare le proprietà di questa direzione così da evitare gli inconvenienti derivanti dalla direzione trasversale. Quando si strappa una carta industriale nel verso della direzione delle fibre, si ottiene un taglio continuo e pulito. Se si strappa nel verso opposto alle fibre, la carta si rompe male.

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La carta è un materiale costituito da sostanze fibrose vegetali di vario tipo, con o senza l’aggiunta di altre componenti. Il processo di fabbricazione inizia da un impasto delle materie prime con acqua fino ad arrivare, dopo svariati processi di raffinazione, a una pasta omogenea che viene stesa in sottili strati e quindi lasciata essiccare.

Per lavorare al meglio la carta è importante saper riconoscere la direzione delle fibre (o vena della carta) e sfruttare le proprietà di questa direzione così da evitare gli inconvenienti derivanti dalla direzione trasversale.

 “La Carta”, di Josep Asunciòn, edito da Il Castello (collana arti e attività manuali) espone con chiarezza e rigore gli aspetti teorici in relazione alle caratteristiche e alle proprietà della carta fornendo le basi necessarie affinché il lettore possa apprendere o approfondire la pratica del mestiere legato a questo materiale.

Di seguito, un estratto su la direzione della fibra, determinata dalle modalità di produzione della carta. Essa è il punto di partenza per la manipolazione del foglio e l’applicazione delle varie tecniche legate alla carta.

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“Ogni fibra della carta assomiglia a una spugna vegetale: un tubo con canali interni e pori sulla superficie. Non tutte le fibre sono uguali: ci sono quelle più sottili, più lunghe più irregolari, molto porose, per nulla porose, con nodi, di forma appuntita o cilindrica ecc. Tutte però sono accumunate dall’idrofilia, avvero dalla capacità di assorbire l’acqua e restare in sospensione senza cadere sul fondo o galleggiare.

 LA DIREZIONE DELLA FIBRA

La perfetta integrazione tra la fibra di cellulosa e l’acqua fa si che la fibra si adatti anche al movimento dell’acqua, in modo che se l’acqua è a riposo si mette in posizione ferma, in qualunque direzione, e sospesa; se però l’acqua si muove anche la fibra si muove seguendo la corrente di un fiume. Questo è ciò che determina la direzione della fibra in un foglio di carta.

Tale dettaglio deve essere tenuto in considerazione quando la carta è destinata all’edizione di libri o elaborati tipo la rilegatura [ ma non solo ] perché la direzione avrà effetti sulla resistenza e la stampa meccanica della carta.

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Con il metodo tradizionale di produzione artigianale della carta si ottengono si ottengono carte senza direzione delle fibre, poiché l’artigiano che confeziona il foglio – detto lavorante – scuote delicatamente lo stampo durante la formazione del foglio in drenaggio e in questo modo le fibre prendono tutte le direzioni. Questa carta manifesta la massima resistenza in qualunque verso.

Una delle conseguenze del metodo industriale o meccanico di produzione della carta è che essa viene dotata di un’unica direzione di fibra, poiché la macchina preleva e mette la pasta sul setaccio seguendo sempre la stessa direzione di movimento. Questo effetto può essere notevolmente corretto imponendo alla macchina scosse simili a quelle del cartaio. L’inventore della macchina piana, Robert (1798) incorporò già tale effetto, che fu poi perfezionato i seguito dal costruttore Fourdrinier nel 1803.”

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‘Vena’ & filatura della carta

Trovare la vena della carta è imprescindibile anche quando volgiamo filare la carta. Il taglio delle fettucce di carta - da trasformare successivamente in filato con l’ausilio del fuso a mano per filare la la lana - deve essere praticato verso la direzione delle fibre così da ottenere uno strappo continuo e pulito. Se si strappa nel verso opposto delle fibre la carta si rompe male e filarla diventerà quasi impossibile e, laddove ci riusciate (con tanta pazienza e molti – inutili – sforzi), otterrete come risultato un filato irregolare e scarsamente resistente pertanto sarà impossibile utilizzare il semilavorato per applicazioni successive. Durante la filatura, inoltre, bisogna vere la particolare accortezza di tenere la fettuccia in dritta e in asse, parallelamente al fuso (e ai gomiti: spalle dritte!). Il segreto per ottenere un filato omogeneo e resistente è tendere la fettuccia di carta durante la filatura e filare piccole porzioni per volta. Datevi un ritmo (1 2 3, hop) e trasferitelo sul fuso che, ruotando a tempo, darà la giusta consistenza al filato. Se può aiutarvi, pensate al solfeggio o battete il tempo col piede. All’inizio può aiutare.

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Qui potete scaricare gratuitamente il manualetto per la filatura della carta con tutti gli step per ottenere un filamento grazie al riuso di carta destinata al macero e/o di tutti i tipi di carta a bassa grammatura e scarsa porosità.

Qui, invece, potete trovare i fusi originali Cartalana, progettati per filare la carta ma altrettanto utili per la filatura di qualsiasi atra fibra animale o vegetale.

 Buona creatività, tutti.